La vita è un cammino lungo il quale cresciamo, incontriamo degli ostacoli, lottiamo per raggiungere i nostri sogni e diventiamo più saggi andando tutti verso una stessa direzione.
La nostra permanenza è limitata, ma non per questo dobbiamo vivere passivamente, oppressi dal nostro destino. Al contrario, dobbiamo creare un nostro percorso e trarre tutto il meglio dall’esistenza.
E tu, Alberto, il tuo percorso te lo eri creato da ormai molti anni in Friuli. Lì hai trovato chi ti ha voluto bene, e nel corso del tempo poi hai trovato anche il modo di fare del bene, entrando a far parte dell’Associazione di volontariato GEOforCHILDREN, associazione che aiuta bambini sfortunati, orfani o abbandonati di tutto il mondo.
“Ogni viaggio, anche il più lungo, comincia da un piccolo passo“: è questa la filosofia che anima GEOforCHILDREN. E tu, per sostenere questa filosofia, hai fatto molti viaggi in bici a scopo benefico.
Nulla come la bicicletta parla di libertà e umanità: la bicicletta insegna cos’è la fatica, cosa significa salire e scendere – non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri – insegna a vivere.
Era da un po’ di anni, ormai, che non abbiamo potuto più godere della tua compagnia nelle nostre cene tra coscritti, ed ora la morte ti ha strappato via troppo presto da questa vita, ma di te ci rimane sicuramente il ricordo di una persona mite e solare. Ed è proprio attraverso la tua morte che abbiamo potuto riscoprire e approfondire tra di noi in questi giorni in cui inevitabilmente si parla di te, quel tuo tratto profondamente sensibile, attento al più debole. E per questo ti vogliamo dire: grazie!
Grazie, perché attraverso la tua testimonianza ci dai un insegnamento su come possiamo vivere il nostro futuro, e noi ne faremo buon uso, tenendo viva la tua memoria nei nostri cuori.
Ciao Albix, da lassù veglia su tutti noi!
I tuoi coscritti ‘83.