SOLIDARIETÀ. Perché pensiamo che vivere una condizione di normale benessere e non aver vissuto l’esperienza dell’abbandono non ci renda migliori, ma solo più fortunati. Da questa condizione “privilegiata” sentiamo l’obbligo di fare qualcosa per chi è stato meno fortunato.
UGUAGLIANZA. Al giorno d’oggi, nascere in un Paese piuttosto che in un altro fa ancora la differenza: noi crediamo che tali differenze non debbano esistere e che tutti i bambini abbiano lo stesso diritto di essere amati e accuditi e di vivere un’infanzia all’insegna del gioco e della spensieratezza.
Noi crediamo che sia nostro dovere prenderci cura di questi bambini: rappresentano il nostro futuro ed è nostro dovere, dopo averli fatti nascere in un mondo ancora così pieno di disparità sociali ed economiche, occuparci di loro e garantirgli una vita migliore.