L’associazione di volontariato GEOforCHILDREN ha in programma per il periodo tra fine luglio e metà agosto 2016 RIDE TO MOSCOW, un’iniziativa che promuove la raccolta di fondi da destinare all’aiuto a giovani russi senza famiglia.
Il progetto prevede un tour ciclistico da Ronchi dei Legionari, sede dell’associazione, fino a Mosca passando per i principali paesi dell’Est Europa.
Presentazione
Obiettivi
L’iniziativa RIDE TO MOSCOW ha l’obiettivo di istituire e finanziare un nuovo fondo denominato Una porta per la Vita, raccogliendo denaro per giovani che versano in condizioni di grande difficoltà economica.
I primi destinatari di questi aiuti saranno ragazzi russi tra i 10 e i 18 anni, orfani, che vivono all’interno di istituti fino al raggiungimento della maggiore età. Nel momento in cui questi giovani lasciano la struttura di accoglimento, a 18 anni, compaiono i primi seri problemi nella loro vita. I dati mostrano che oltre l’80% dei casi non riesce ad integrarsi completamente nella società e rimane pertanto ai margini.
L’intento del progetto “Una porta per la Vita” è di sostenere col denaro raccolto questi ragazzi accompagnandoli e assistendoli economicamente nel passaggio tra l’abbandono dell’istituto e l’entrata nella vita. Ci si pone di incoraggiare i talenti, di sostenerli nello studio o nell’apprendimento di un mestiere per favorire al meglio l’integrazione nel tessuto sociale.
Descrizione
RIDE TO MOSCOW è un percorso ciclistico di circa 2.800 km che prevede la partenza da Ronchi dei Legionari a fine luglio e l’arrivo a Mosca verso la metà di agosto.
L’ideatore e promotore dell’iniziativa è Paolo Ferraris, presidente dell’associazione GEOforCHILDREN, che si impegnerà in prima persona, insieme al fratello Alessandro, in bicicletta, sulle strade del percorso.
L’impresa sarà organizzata e gestita da un team di professionisti volontari, tra i quali due soci titolari di Starbene Group, Roberto Travan e Arturo Giustina. Il primo nel ruolo di project manager, il secondo a fianco dei fratelli Ferraris su strada e come responsabile della preparazione fisico atletica. Molte associazioni locali come ASD Perdale Ronchese e ASD Staranzano Ducks si stanno già adoperando per un concreto sostegno del progetto.
Lungo il tragitto, sono previste 17 tappe nei paesi dell’Est Europa. In occasione della prima tappa, verrà organizzata una cicloturistica di una cinquantina di chilometri, aperta a tutti gli appassionati di bicicletta. Si prevede la stessa iniziativa anche nell’ultima giornata del tour, con arrivo previsto in Piazza Rossa.
Con l’iscrizione alle due giornate cicloturistiche, tutti gli appassionati di bicicletta potranno contribuire attivamente al progetto con il versamento di una personale quota minima.
La raccolta a sostegno del fondo Una porta per la Vita si concretizzerà tramite varie modalità di partnership e sponsorizzazioni: i premium partner sono sponsor al progetto generale, i partner sostengono la singola giornata del percorso ciclistico, i partner tecnici contribuiscono con la fornitura di mezzi e materiali.
Tutte le donazioni provenienti da aziende e privati andranno totalmente a finanziare il fondo e saranno impiegati per aiutare i giovani in difficoltà.
Le 17 tappe del tour
Tappa | Partenza | Nazione | Arrivo | Nazione | Km |
---|---|---|---|---|---|
1 | Ronchi dei Legionari | Italia | Domžale | Slovenia | 129 |
2 | Domžale | Slovenia | Spielfeld | Austria | 127 |
3 | Spielfeld | Austria | Mariensee | Austria | 128 |
4 | Mariensee | Austria | Břeclav | Rep. Ceca | 170 |
5 | Břeclav | Rep. Ceca | Starý Jičín | Rep. Ceca | 141 |
6 | Starý Jičín | Rep. Ceca | Dąbrowa Górnicza | Polonia | 144 |
7 | Dąbrowa Górnicza | Polonia | Kielce | Polonia | 129 |
8 | Kielce | Polonia | Pulawy | Polonia | 129 |
9 | Pulawy | Polonia | Terespol | Polonia | 154 |
10 | Terespol | Polonia | Ivatsevichy | Bielorussia | 149 |
11 | Ivatsevichy | Bielorussia | Stoŭbcy | Bielorussia | 132 |
12 | Stoŭbcy | Bielorussia | Barysaw | Bielorussia | 161 |
13 | Barysaw | Bielorussia | Orsha | Bielorussia | 160 |
14 | Orsha | Bielorussia | Smolensk | Russia | 130 |
15 | Smolensk | Russia | Vyazma | Russia | 165 |
16 | Vyazma | Russia | Mozhaysk | Russia | 140 |
17 | Mozhaysk | Russia | Mosca | Russia | 170 |
Ad oggi non possiamo escludere eventuali modifiche all’itinerario. Tali variazioni potrebbero derivare da questioni logistiche legate all’organizzazione del tour nelle prossime settimane, in particolar modo in relazione alle tappe nei Paesi fuori dall’Area Schengen.
La situazione degli orfani in Russia
La situazione degli orfani in Russia è drammatica, non tanto e non solo per le condizioni in cui vivono all’interno degli orfanotrofi, ma soprattutto
per le enormi difficoltà che incontrano una volta fuori.
I dati ufficiali parlano di 670-700mila orfani in Russia. Oltre l’80% dei casi è rappresentato da orfani sociali, ovvero bambini che hanno i genitori, ma che provengono da famiglie disagiate, con problemi di droga, criminalità e soprattutto abusi.
Le adozioni sono sempre possibili, ma sono per lo più limitate ai bambini in tenera età e senza disabilità. Più diventano grandi, infatti, più la società tende a rifiutarli, privando bambini di 10-12 anni di ogni speranza di adozione. Questa situazione trova conferma nei dati forniti dall’associazione russa per la tutela dei minori, che rivela che il 70% degli orfani che vivono all’interno degli istituti ha più di 10 anni e il 15% soffre di una disabilità.
Questi ragazzi, dopo aver passato la loro infanzia all’interno degli orfanotrofi, spesso senza la possibilità di confrontarsi con il mondo esterno, appena maggiorenni sono costretti ad andarsene. È questo il momento
in cui hanno più bisogno di sostegno.
L’aiuto principale di cui questi ragazzi hanno bisogno non è esclusivamente economico, ma soprattutto umano.
Nella maggior parte dei casi, infatti, gli orfanotrofi ricevono molte risorse economiche dallo Stato e riescono a soddisfare i bisogni primari dei bambini e dei ragazzi che ospitano. Questi istituti si impegnano anche a offrire loro un’istruzione e la possibilità, a 18 anni, di ottenere il diploma di maturità. Il limite di questo sistema sta nel fatto che la formazione di questi ragazzi viene gestita sempre e solo internamente agli istituti, privandoli della opportunità di frequentare la scuola pubblica e quindi di confrontarsi con altri coetanei. Questo fa sì che questi giovani si isolino sempre di più, incontrando enormi problemi nel momento in
cui sono costretti a lasciare gli orfanotrofi.
Dati ufficiali, tra cui quelli forniti dall’Ufficio del Procuratore Generale, rivelano infatti che solo un ragazzo su dieci riesce a inserirsi nella società. Il 30% di questi ragazzi, un anno dopo aver lasciato l’istituto, è senza una casa in cui vivere ed è costretto a vagabondare per le città. Il 40% diventa alcolista o tossicodipendente e un ulteriore 40% finisce col commettere reati di vario genere. Un giovane su dieci trova nel suicidio la soluzione ai suoi problemi.
Come possiamo cambiare questa situazione?
L’obiettivo del fondo Una porta per la Vita è quello di aiutare questi ragazzi nel loro percorso di crescita e di inserimento nella società. Come tutti i giovani, questi ragazzi aspirano a una vita migliore e ricca di soddisfazioni. Anche loro da bambini hanno sognato cosa avrebbero fatto da grandi, chi sarebbero diventati. A differenza di molti loro coetanei, però, non hanno una famiglia su cui poter contare, che li guidi nelle loro scelte, che li sostenga in un periodo estremamente delicato come quello dell’adolescenza.
Il nostro obiettivo è quello di sostenere i talenti, le aspirazioni e accompagnarli nel percorso di crescita, dando loro la possibilità di un futuro migliore.
Siamo convinti che questi giovani rappresentino il nostro futuro. Non conta dove sono nati: noi crediamo sia nostro dovere, dopo averli fatti nascere in un mondo ancora così pieno di disparità sociali ed economiche,
occuparci di loro e offrire loro una vita migliore.
In tal senso, il progetto di sostegno a questi ragazzi mira ad avere carattere internazionale e a favorire l’interazione con giovani provenienti da altri Paesi.